La displasia dell’anca indica una serie di disordini articolari per cui la testa del femore , normalmente di forma sferica , tende a collocarsi al di fuori dalla normale  cavità che l’accoglie (acetabolo).

Tale patologia è conseguente in genere ad un ritardo di maturazione dell’acetabolo  rispetto al resto dell’articolazione per cui , in età neonatale,  la testa  del femore tende a sfuggire dalla sua sede naturale  – l’acetabolo stesso-  .

Nei casi più gravi , l’anca è sempre fuori dall’articolazione (lussazione congenita dell’anca).

La causa è sconosciuta, alcuni fattori di rischio posso essere legate allo sviluppo fetale : l’oligoidroamnios (poco liquido amniotico), parto podalico, precedenti famigliari,feto di peso superiore alla norma , sesso femminile.

L’incidenza della displasia dell’anca varia da 0,7% a 2,5% dei nati vivi nella razza bianca caucasica;  è bilaterale in una percentuale che varia dal 20% al 45% dei casi. Il rapporto Maschi/Femmine è di circa 1/6 ed è ammessa una familiarità. Può associarsi a gravi malformazioni congenite o sindromi. In Italia l’incidenza media è di circa l’1‰[ e le zone a maggiore incidenza sono la pianura padana, la Puglia e l’Emilia, mentre è quasi assente in Sicilia e Sardegna. Nel mondo, popolazioni a bassissima incidenza sono alcune tribù di nativi americani, i lapponi e le persone di razza nera.  Secondo alcuni autori la localizzazione più frequente sarebbe a sinistra, a causa della posizione intrauterina del feto che determina un’adduzione forzata dell’anca sinistra per via della stretta vicinanza col rachide lombosacrale materno.

Segni e Sintomi

I segni che possono mettere in allarme i genitori intorno ai sei – otto mesi quando il bambino presenta asimmetria delle pieghe glutei o tende a mantenere una posizione degli arti inferiori addotti o chiusi.

Sintomi più accentuati si manifestano intorno all’anno quando il bambino inizia a camminare.

Diagnosi

La diagnosi viene fatta evocando il sintomo con le manovre suddette alla nascita e con l’ecografia ai tre mesi di vita (Screening neonatale per la displasia dell’anca).

Tale procedura ha ridotto in modo significativo l’incidenza degli esiti di displasia nel bambino che inizia a camminare.

Utilizzando  determinate manovre eseguite dall’ortopedico o dal neonatologo alla nascita (manovra dello scatto di ortolani) è possibile fare diagnosi molto precoce.

Trattamento

Se non viene trattata, la displasia dell’anca può causare una progressiva zoppia  e dolore in età adulta con diversi gradi di inabilità alla deambulazione. Un trattamento precoce e appropriato porta a una funzione perfettamente normale. Una volta smesso il divaricatore, il bimbo potrà muoversi liberamente e imparerà a camminare seguendo le normali tappe della crescita.

Il trattamento viene eseguito in genere in centri pediatrici e dipende dalla gravità del problema ed è in genere incruento.

  • Per i pazienti oltre i 2 anni o quando la testa del femore non riesce a entrare nell’acetabolo, è necessario procedere chirurgicamente con il bisturi per aprire l’articolazione e posizionare la testa del femore nell’acetabolo. (Riduzione cruenta)
  • Ciò nonostante una percentuale (5-10%) di displasie può non guarire completamente, o può subire una complicazione detta necrosi asettica della testa del femore spesso irreversibile.

Presso il nostro centro vengono trattati chirurgicamente  gli esiti dell’adulto di tale patologia che possono essere :  coxartrosi secondaria a displasia , la necrosi asettica della testa del femore ,  la lussazione congenita dell’anca e esiti di interventi chirurgici correttivi (es osteotomie varizzanti).