Artroprotesi D’Anca In Paziente Con Diastasi Ed Ipoplasia Congenita Della Sinfisi Pubica

Andrea Camera* MD; Guido Grappiolo* MD; Giuseppe Santoro** MD.

*Struttura Complessa di Chirurgia Protesica – Ospedale “Santa Corona”
Pietra Ligure (Sv) – Italia

**Scuola di Specializzazione Ortopedia e Traumatologia – Università “Federico II” – Napoli – Italia

Abstract: il caso riporta la descrizione di un intervento di artroprotesi d’ anca in una paziente con invalidante osteonecrosi della testa femorale destra e affetta da estrofia vescicale con conseguente ipoplasia congenita della sinfisi pubica.

CASE REPORT

Donna di 39 aa ( altezza 158 cm, peso 71 Kg) giunta alla nostra osservazione perché lamentava dolore all’ anca destra. Tale dolore si esacerbava soprattutto durante la deambulazione e la stazione eretta prolungata rendendo pressocchè impossibile lo svolgimento della normale vita quotidiana. All’ esame clinico- funzionale l’ articolazione coxofemorale era limitata: intra-extrarotazione 5°, flessione 90°, estensione completa, adduzione 5°, abduzione 15°. La deambulazione evidenziava zoppia ma il carico era comunque senza appoggi.

Il quadro clinico si complicava perché la paziente era affetta da estrofia vescicale,condizione patologica caratterizzata da un incompleto sviluppo della porzione anteriore della vescica, dell’ uretra e della parete addominale anteriore, e da un’ ampia separazione mediana della sinfisi pubica.L’ estrofia della vescica si verifica approssimativamente in 1 su 50.000 nati vivi, con un rapporto M:F, secondo i dati attuali, di circa 3-4:1. Nella maggior parte dei casi si tratta di una condizione isolata: le malformazioni associate sono infatti infrequenti.

Foto 1
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Presso la nostra struttura alla paziente è stata praticata Rx bacino per anche (Foto 1)
e successivamente RMN del bacino che evidenziava alterazione osteostrutturale focale della testa del femore di destra riferibile ad osteonecrosi. Normorappresentati erano i muscoli glutei, otturatori, ileopsoas, quadricipite femorale. I muscoli retti dell’ addome erano diastasati in sede sotto addominale con inserzione distale in corrispondenza dell’ abbozzo delle branche ileopubiche.

La paziente era già stata trattata con più cicli di FANS  e camera iperbarica senza alcun beneficio.

Foto 2
Foto 2

Si decideva quindi di operarla di artroprotesi d’ anca. Per la particolare condizione anatomica abbiamo cercato di ricreare la stessa biomeccanica articolare dell’ anca senza creare sovraccarichi meccanici al bacino. Dopo accurato planning preoperatorio, abbiamo optato per l’ impianto di un cotile Trilogy in tantalio che ci assicurava un press-fit ed una stabilità primaria sicura ed uno stelo CONUS in titanio con testa durasul di 28 mm di diametro (Foto 2).

Dopo un normale decorso postoperatorio, il carico è stato concesso in III giornata e la paziente è stata dimessa in VIII giornata. I controlli ambulatoriali sono stati eseguiti rispettivamente dopo 45 giorni dall’ intervento,3 mesi, 6 mesi, 14 mesi. All’ ultimo controllo clinico il ROM era decisamente buono con scomparsa della sintomatologia algica, deambulazione senza appoggi e ritorno alle normali attività quotidiane.

Radiograficamente si evidenziava ottima integrazione della protesi con ricostruzione di un fisiologico offset (Foto 3).
Foto 3

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Bibliografia
Bone scan appearence of diastasis pubis in association with congenital extrophy of the bladder.
Jen H., Tracey K., Catz Z., McEwan A.     Clin Nucl Med 1992 Jan; 17(1):47
Extrophy variants: should they be considered malformation complexes separate from classic exstrophy?
Gupta DK., Charles AR., Srinivas M.,      Eur J Pediatr Surg, 2003 Dec; 13(6):377-82

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