Si usa il termine dito a martello per descrivere un’anomala postura in flessione delle dita minori del piede.

Tale deformità può essere fissa, cioè non correggibile passivamente, oppure flessibile, cioè correggibile. Talvolta, soprattutto nei casì di lunga data, l’articolazione metatarso falangea può presentarsi in estensione, mentre l’articolazione interfalangea distale rimane flessibile.

Con il termine dito ad artiglio, invece, si indica una patologia prevalentemente secondaria a disordini neuromuscolari, e tutte le dita generalmente sono interessate, a differenza delle dita martello che solitamente sono una o due.

Il dito ad artiglio, a differenza del dito martello, presenta sempre una deformità in flessione delle articolazioni metatarso falangee e nella quasi totalità dei casi una deformità in flessione dell’interfalangea distale.

Generalemente il dito a martello può presentarsi dolente in 3 punti:

 Sul dorso dell’articolazione interfalangea prossimale

 Sull’apice della falange distale proprio sotto l’estremità libera dell’unghia

 In corrispondenza della testa metatarsale se vi è sublussazione dorsale della falange prossimale

Tali zone sono soggette a iperpressione nel contatto con il suolo e con le calzature, e pertanto spesso si formano calli che risultano essere molto dolorosi per il paziente.

La terapia si avvale in un primo momento di protesi in silicone modellate ad hoc per il paziente insieme all’uso di scarpe con tomaia molto morbida; tali presidi scaricheranno le zone soggette a sovraccarico riducendo l’attrito di queste aree delle dita.

Quando tali presidi non riescono più a ridurre la sintomatologia dolorosa, quando vi è una continua progressione della patologia, o quando si vuole porre in atto un trattamento definitivo si deve eseguire un trattamento chirurgico.

Il trattamento chirurgico generalmente viene eseguito in anestesia locale in regime di day surgery e generalemente consiste nell’eseguire delle osteotomie falangee atte a riallineare le articolazioni.

Tali osteotomie possono essere stabilizzate o meno con mezzi di sintesi, generalmente fili di k percuanei che vengono rimossi dopo circa 40 giorni dall’intervento.

La deambulazione è concessa da subito con l’utilizzo di apposite scarpe post operatorie dopo circa 40 giorni dall’intervento si puo’ riiniziare a indossare scarpe normali.